LA RIUNIFICAZIONE DELLE DUE COREE

di Joel Pommerat

con Alfonso Postiglione

regia Alfonso Postiglione

produzione Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro

 Mostra data e orari
Mercoledi 22 Marzo 2017ore 21:00
Giovedi 23 Marzo 2017ore 21:00
Venerdi 24 Marzo 2017ore 18:30
Sabato 25 Marzo 2017ore 21:00
Domenica 26 Marzo 2017ore 18:30
 
La riunificazione delle due Coree di Joël Pommerat è un testo sull’amore. La coatta divisione politica delle “due Coree” si presta soltanto come metafora, di platonica discendenza, per interrogarsi sulle dificoltà di ri-unione di due anime gemelle. Difatti, il filo tematico dei 18 quadri per 51 personaggi per 9 attori è l’amore come fenomeno difettoso. Amore coniugale, sessuale ma anche fliale, amore vissuto, o solo sognato, desiderato. Celebrando soprattutto le fatiche e gli inciampi dell’esperienza sentimentale, ciò che si costruisce è un caleidoscopio di situazioni, indipendenti narrativamente, che si susseguono una via l’altra, a inseguire un’ossessione, un’illusione, in un circolo più vizioso che virtuoso. Perché non c’è unione senza separazione, appagamento senza insoddisfazione, appropriazione senza perdita, felicità senza dolore. Una giostra sempre in corsa, da cui è impossibile scendere, inevitabile come la vita, con l’amore, sua necessaria costituzione, a dettarne, implacabile, le regole. Un varietà dell’amor sofferto che un coro di “innamorati anonimi” tenta di mettere in scena sotto forma di performance sentimentali. Un girotondo di relazioni, una altalena di emozioni, dove ora si sorride e poi ci si commuove, in un affato tragicomico dove non sempre predomina l’azione ma ciò che in silenzio scorre nelle pieghe dei discorsi. Il linguaggio de La riunificazione delle due Coree è contemporaneo, reale e concreto. Ma gli scrosci di surrealità con cui l’autore innafa alcuni dei suoi confronti drammatici sollevano a tal punto la patek philippe replica marea della loro emotività da sommergere noi che guardiamo con lo stesso umore, che ci respinge o cattura, che ci tiene a galla tra un sogno o un incubo, ma permette a tutti di nuotare nello stesso mare dei sentimenti, scivolando, come direbbe Ibsen, sull’onde delle (inevitabili) parole d’amore. I nostri innamorati, del discorso amoroso sono qui a verificarne le possibili nuove sfaccettature, o invece le solite temperature, per accorgersi magari che l’unica lingua che tutti conosciamo è quella dei sentimenti… o ancora vedersi rivelati parafrasando Tolstoj – che tutti gli amori felici, sono felici allo stesso modo; ogni amore infelice, lo è a modo suo.
 

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